Napoli,
Un'esperienza fuori dal normale

"Dei pazienti particolari"

ospedale-delle-bambole
fonte:

Roberta Rotondo

Un ospedale alquanto insolito


Dalla nostra prima tappa, ovvero il vicolo della cultura, ci spostiamo ora per continuare il nostro itinerario e ci incammineremo verso San Biagio dei librai, che dista 20 minuti a piedi da dove eravamo in precedenza, così potremo ammirare l'insolito ospedale delle bambole.
Questo ospedale fu fondato da Luigi Grassi nel 1800, egli era un artigiano e scenografo, si occupava di costruire e riparare qualsiasi oggetto, principalmente i burattini.
La sua bottega sorgeva nella via di San Biagio dei librai, la storia di questo ospedale nasce quando una donna si reca da lui disperata implorandolo di riparare la bambola preferita di sua figlia, l'uomo allora, indossò il suo camice bianco ed iniziò il suo "intervento".
L'operazione riuscì con successo, la bambola tornò come nuova, da quel momento in poi la voce si sparse, e nella bottega di Luigi Grassi iniziarono ad arrivare bambole, pupazzi e giochi da tutte le parti d'Italia, in attese di essere riparati.
Ad oggi l'ospedale è ancora aperto, ed è tutt'ora gestito dalla famiglia Grassi, è diventato una vera e propria attrazione turistica, infatti è possibile visitarlo acquistando un biglietto al prezzo di 3,51 euro.
Durante la visita sarete accolti proprio dalla trisnipote di Luigi Grassi, Tiziana Grassi, la quale ci condurrà nel suo laboratorio dove avviene la magia, ma prima assisteremo ad uno spettacolo di marionette dove verrà raccontata la storia dell'ospedale. Entrando la prima sensazione che proveremo potrebbe essere alquanto macabra, poiché vedremo bambole con teste o arti mozzati, luci soffuse, pupazzi senza imbottitura e anche bambole che sono "in attesa di trapianto". Questa sensazione svanirà presto, perché tutti questi giocattoli ci porteranno indietro nel tempo, ovvero alla nostra infanzia, e come dietro ad un oggetto malconcio si nasconda una storia d'amore, inoltre se saremo fortunati potremmo anche assistere ad un "intervento". È bello pensare come una piccola bottega nata nel 1800 porta tutt'oggi gioia nei cuori dei più piccoli e non solo, e come un giocattolo malandato possa riprendere vita.



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Roberta Rotondo